A PROPOSITO DELLA VARIANTE AL P.R.G. DI MARINO

 

 


Invito al Sindaco ad adoperarsi per la salvaguardia delle zone paesaggistiche-archeologiche e ad attuare i Piani Urbanistici Attuativi

 Vogliamo dare un contributo per far comprendere ai cittadini di Marino cosa si muove intorno alla Variante del P.R.G. di Marino, oltre le chiacchiere di convenienza.

La Giunta Regionale con Delibera n° 994 del 29/10/04 ha approvato la variante Generale al PRG del Comune di Marino con le modifiche e le integrazioni contenute nel parere del Comitato Regionale del 21 ottobre. Il citato documento ha implicitamente riconosciuto la validità della scelta dell’Amministrazione Comunale.

 La scelta di non annullare la variante del P.R.G. ma di procedere alla sua rivisitazione.

  Alla pagina n° 5 del citato parere il secondo comma cita “L’Amministrazione Comunale può in qualsiasi momento, ove intervenute necessità lo impongano, addivenire alla decisione di modificare lo stesso strumento urbanistico, se questo naturalmente fosse ritenuto non più rispondente o idoneo agli obbiettivi della pianificazione e dello sviluppo sostenibile del territorio del Comune di Marino e la sua tutela cosa che a tutt’oggi non risulta verificatasi”.

Via del Divino Amore: il tratto di ricca campagna
dove si vorrebbe costruire una discarica

  Che significato ha la raccolta di firme, da parte di un sedicente “Comitato di difesa del territorio” per revocare un atto che si può modificare secondo le proprie esigenze? Con l’annullamento del P.R.G. si ripristina la situazione precedente, un caos di varianti e mini varianti. E’ forse il caos che interessa ?.

  Il suddetto parere pone altri punti fermi; tutte le previsioni urbanistiche di tipo edificatorio ricadenti nell’ambito previsto in ampliamento del piano d’assetto del Parco Regionale dell’Appia Antica adottato e per analogia al Parco Regionale dei Castelli Romani, risultano “sospese” e le aree principalmente interessate sono la zona del Divino Amore e l’area archeologica di “Mugilla”

  Per quanto riguarda le zone B il citato documento a pag. 7 cita “ In particolare per le zone B1 coincidenti con le zone B2 e per le zone B3 si rilevano discrepanze fra le densità territoriale riportata nelle norme tecniche ed i relativi indici edificatori introdotti con la variante in esame, tenuto conto, peraltro della riduzione da 20,00 mq a 9,00 mq della superficie a standard, da reperire in sede di redazione dei P.U.A. (Piani Urbanistici Attuativi). Al riguardo, per l’attuazione delle stesse dovrà applicarsi il procedimento di calcolo di cui alla Tab. “A” delle N.T.A. vigenti, tenendo conto dello standard minimo di 9,00 mq/ab. attraverso il quale si determinerà l’indice fondiario medio del comparto

  Questo vuol dire che non vedremo più crescere in poco spazio mega-palazzi. Avremo qualche milione di metri cubi in meno sul nostro territorio.

  A chi dispiace questo?

  A fronte di queste indicazioni ed altre limitazioni edificatorie poste dal parere del Comitato Regionale per il Territorio assistiamo all’immobilismo del Sindaco e della sua maggioranza, sembra che non sappiano che fare. Vorremmo capire se sia incompetenza, sia incapacità o interessi contrapposti.

  Signor Sindaco, come Legambiente, proviamo a suggerirle alcune cose da fare nell’esclusivo interesse dei cittadini, da attuare in tempi brevi. Elabori una variante di salvaguardia per le zone di maggiore interesse paesaggistico-archeologico e per le aree agricole; dia attuazione ai Piani Urbanistici Attuativi per andare immediatamente incontro alle esigenze degli abitanti e degli operatori economici del settore. Per poi discutere seriamente e concretamente con tutte le forze politiche e sociali le scelte di fondo per una politica urbanistica che determini in modo chiaro lo sviluppo del territorio Comunale.

E’ così difficile ?

          

Marino - panorama. Incombe la cementificazione.


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